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"Gazette du Bon Ton" Vintage in Rosa .. Elsa Schiaparelli

Nel post di questo mese con grande piacere vi riporto l'articolo scritto in occasione nella nascita della mia collaborazione con Gazette du Bon Ton (www.gazettedubonton.it), la rivista online per la quale scriverò nella sezione Retrò e Vintage; leggetela e gustatela tutta la Gazette , un blog corale ricco di spunti e ispirazioni!

Eccolo:

"Aria che sa di bella stagione, aria colma di sensazioni che evocano profumi e colori, e tra i colori uno nella mente spicca su tutti: ed è un tono di rosa.

Certo non un rosa qualunque, ma un rosa Schiaparelli vintage, un rosa shocking…

©Photo credit: pixabay

Un colore che porta il pensiero al 1935, anno del massimo successo della maison Schiaparelli, e a lei, Madame Elsa Schiaparelli.Nata a Roma, da una famiglia di intellettuali piemontesi, il padre direttore della Biblioteca dell’Accademia dei Lincei, la madre appartenente all’aristocrazia napoletana discendente dai Medici, lo zio Ernesto, archeologo e fondatore del Museo Egizio di Torino, solo per citarne alcuni membri. Lei stravolse un destino che pareva già scritto, almeno nelle intenzioni del padre che considerava l’estro artistico della figlia “una terribile disgrazia”. Lei che seguì la sua vocazione trasformando la sorte che l’aspettava nella vita che voleva.

La famiglia la mandò in convento per piegare la sua indole, ma il soggiorno fu breve.

Era il 1913, ed Elsa partì alla volta di Londra, dopo un breve passaggio a Parigi, dove rimase affascinata da cultura e atmosfera.

Dopo la guerra si trasferì a New York, dove si mantenne svolgendo lavori saltuari, visse le prime frequentazioni dadaiste e gestì la fine del suo breve matrimonio, risalente al periodo londinese, nonché i problemi di salute della figlia. Poi, di ritorno a Parigi, dopo il periodo americano, e senza il sostegno economico della famiglia, l’incontro che, a suo dire, le cambiò la vita: quello con Paul Poiret nella boutique di Rue Saint-Honoré, durante il quale egli le regalò un meraviglioso cappotto, che certamente all’epoca non poteva permettersi, né riteneva di avere occasioni adatte per indossare; il celebre stilista glielo donò, dicendole che lei “avrebbe potuto indossare qualunque cosa in qualunque situazione”.

Incontro di grande ispirazione e suggestione che le fece scoprire il mondo della moda che lei reinterpretò con il suo stile.

Partendo dal capo sportivo fino al golf “armeno”, trasformato nel golf “trompe-l’oeil” che la lanciò, dall’haute couture ai pijama da spiaggia, fino alla “silhouette a grattacielo” con spalle quadrate e linee verticali (dunque in voga non solo negli anni 80!).

Questo era Elsa Schiaparelli.

©Photo credit: Alvufashionstyle_ Art Fashion Blog

Look decisi e dall’aria combattiva, per una donna che si stava emancipando, ma anche look ricchi di decorazioni e colore per non perdere mai in femminilità. Tra tutte le creazioni di Madame Schiaparelli c’è qualcosa che mi piacerebbe fosse immancabile in un outfit che la rievochi nello spirito oggi, ed è proprio quel Rosa Shocking Vintage dal quale siamo partiti.

E se dovessimo indossarlo oggi , questo rosa nato negli anni ’30?

Potremmo pensare di sceglierlo declinandolo in diverse combinazioni d’uso, dal total look all’accessorio, in base all’occasione per portare un po’ dell’essenza di Madame Schiaparelli nelle nostre giornate e nostri outfit dai toni retrò. Mi piace immaginarlo nel più classico degli abiti da pomeriggio, anni ’50 ma sempre attuale, stretto in vita, gonna a ruota e tinta unita quando l’occasione è più formale, o con pois bianchi a contrasto quando lo è meno.

Oppure potremmo sceglierlo per una giornata in ufficio, per distinguerci tra gli imperanti toni scuri, decidendo di indossare un twin set shocking! Il twin set , capo sempre protagonista nei look delle first lady, delle principesse e delle celebrità più chic, con l’immancabile giro di perle e magari un pantalone classico al posto della gonna , per attualizzare un look anni ’60 ed ottenere un risultato finale sempre molto elegante.​

©Photo credit: pixabay

E se un colore così appariscente per un abito non fosse nelle nostre corde?

Allora usiamolo per gli accessori! …e magari al nostro tubino nero anni ’40, avvolgente e sotto il ginocchio, abbiniamo una bella cintura alta e rosa per dare colore all’outfit e per evidenziare punto vita e femminilità . … poi osiamo! Osiamo, perché come diceva Elsa Schiaparelli: “Il novanta per cento delle persone ha paura di essere appariscente e di quello che dice la gente, così compra un abito grigio. Dovrebbero osare ed essere diversi”.

E per essere diversi probabilmente intendeva: essere sé stessi!

à bientôt!"

grazie...e grazie GazetteduBonTon, Angela

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